CFP Convegno – Lo scenario digitale. Il modello europeo dell’innovazione tecnologica

Lo scenario digitale. Il modello europeo dell’innovazione tecnologica

Libera Università di Lingue e Comunicazione, IULM – Milano

4 dicembre 2019

Nell’epoca che stiamo vivendo si è realizzata la definitiva commistione tra il mondo fisico e il mondo digitale. Ci siamo lasciati alle spalle il “mediaevo”, vale a dire un tempo fortemente caratterizzato dalle tecnologie della comunicazione e siamo entrati in una fase in cui la digitalizzazione è divenuta il principio guida d’innumerevoli attività umane nell’ambito sociale,
culturale, politico ed economico. Le piattaforme digitali sembrano essersi affermate come uno degli elementi nevralgici di tale transizione. Esse sono penetrate nel cuore delle società, determinando una nuova microfisica della socialità, rivoluzionando mercati e rapporti di lavoro, dialogando con le istituzioni o aggirandole, trasformando le pratiche sociali e civiche e influenzando i processi democratici. Nell’ottobre 2015, a Strasburgo, alcune di esse si sono federate, dando vita alla European Tech Alliance (EUTA), una associazione che raggruppa le principali startup tecnologiche del vecchio continente, alcune delle quali – BlaBlaCar, Booking.com, MyTaxi, Spotify – già entrante massicciamente nella vita quotidiana degli utenti. La costituzione di un’associazione di questo genere è un fatto sociologicamente rilevante perché indice della volontà di governare dall’alto tale mutamento e di sviluppare una “via europea” al digitale. Inoltre, essa mette in luce come la nuova “società delle piattaforme” non generi solamente pratiche grassroots ma sia oggetto di una vera e propria politica industriale digitale su cui le scienze umane e, in particolare, la sociologia dei media devono iniziare a riflettere in modo sistematico.
Il convegno “Lo scenario digitale. Il modello europeo dell’innovazione tecnologica” vuole essere quindi un momento di riflessione e di confronto su come sta cambiando lo scenario digitale europeo; quali possano essere le conseguenze per l’esperienza degli utenti; quali sono le caratteristiche di una società a vocazione “oracolare”; come può essere declinato o indirizzato il concetto di programmabilità, che è alla base della piattaforme online, in un’ottica di politica industriale digitale.
Il convegno ha anche l’obiettivo di indagare il ruolo svolto dalle piattaforme online nell’organizzazione delle società europea, con l’obiettivo di capire se esista un conflitto tra i sistemi ideologici in competizione rispetto alla Silicon Valley.

Nell’epoca che stiamo vivendo si è realizzata la definitiva commistione tra il mondo fisico e il mondo digitale. Ci siamo lasciati alle spalle il “mediaevo”, vale a dire un tempo fortemente caratterizzato dalle tecnologie della comunicazione e siamo entrati in una fase in cui la
digitalizzazione è divenuta il principio guida d’innumerevoli attività umane nell’ambito sociale,
culturale, politico ed economico. Le piattaforme digitali sembrano essersi affermate come uno degli elementi nevralgici di tale transizione. Esse sono penetrate nel cuore delle società, determinando una nuova microfisica della socialità, rivoluzionando mercati e rapporti di lavoro, dialogando con le istituzioni o aggirandole, trasformando le pratiche sociali e civiche e influenzando i processi democratici. Nell’ottobre 2015, a Strasburgo, alcune di esse si sono federate, dando vita alla European Tech Alliance (EUTA), una associazione che raggruppa le principali startup tecnologiche del vecchio continente, alcune delle quali – BlaBlaCar, Booking.com, MyTaxi, Spotify – già entrante massicciamente nella vita quotidiana degli utenti. La costituzione di un’associazione di questo genere è un fatto sociologicamente rilevante perché indice della volontà di governare dall’alto tale mutamento e di sviluppare una “via europea” al digitale. Inoltre, essa mette in luce come la nuova “società delle piattaforme” non generi solamente pratiche grassroots ma sia oggetto di una vera e propria politica industriale digitale su cui le scienze umane e, in particolare, la sociologia dei media devono iniziare a riflettere in modo sistematico.
Il convegno “Lo scenario digitale. Il modello europeo dell’innovazione tecnologica” vuole essere quindi un momento di riflessione e di confronto su come sta cambiando lo scenario digitale europeo; quali possano essere le conseguenze per l’esperienza degli utenti; quali sono le caratteristiche di una società a vocazione “oracolare”; come può essere declinato o indirizzato il
concetto di programmabilità, che è alla base della piattaforme online, in un’ottica di politica industriale digitale.
Il convegno ha anche l’obiettivo di indagare il ruolo svolto dalle piattaforme online nell’organizzazione delle società europea, con l’obiettivo di capire se esista un conflitto tra i sistemi ideologici in competizione rispetto alla Silicon Valley.

Gli abstract possono riguardare:
– Una politica industriale per il digitale
– L’ideologia californiana e l’”european way”, due modelli a confronto
– Piattaforme: tecnologia e forma culturale?
– Delete your account! È possibile resistere al “platform capitalism”?
– Piattaforme digitali e nuovi modelli di consumo
– L’esperienza dell’utente tra datificazione, algoritmi e programmabilità
– Umanesimo digitale vs. postumano, teorie a confronto

Modalità per la presentazione degli abstract:

L’abstract, redatto in lingua italiana, dovrà contenere il titolo, il nome dell’autore/i e l’università o
ente di appartenenza. Non dovrà superare le 500 parole, riferimenti bibliografici esclusi.
Invio abstract a: tito.vagni@iulm.it; federico.tarquini@iulm.it

Termine di scadenza presentazione cfp: 14 ottobre 2019
Comunicazione dell’accettazione: 28 ottobre 2019

Le proposte di intervento saranno sottoposte a referaggio.

La quota di iscrizione è di € 50 per i docenti universitari a tempo indeterminato e di € 30 per i
ricercatori a tempo determinato, assegnisti di ricerca, dottori di ricerca e dottorandi. Ogni altra
tipologia di partecipanti: € 50.
La quota comprende l’iscrizione al Convegno, i materiali di lavoro e il pranzo presso la mensa
dell’Università IULM.